giovedì 16 marzo 2023

Fotovoltaico da balcone: normativa 2023

E' la moda del momento: il fotovoltaico da balcone.
Come l'orto. Hai poco spazio? Nessun problema. Uno o più piccoli vasi ed ecco, ortaggi, pomodori, essenze varie in pochi metri quadri.
Stessa cosa per i moduli fotovoltaici. Non hai il tetto, oppure è condominiale e non ti va di impelagarti in mille discussioni con i vicini? Oppure non vuoi/puoi spendere una cifra significativa?
Nessun problema: una ringhiera a cui appendere uno o due moduli fotovoltaici, ovviamente acquistati in kit su internet, l'aiuto dell'amico abile nel "fai da te" ed il gioco è fatto. Energia gratis per i futuri anni e senza burocrazia.
Ma è proprio così?
La risposta, come sempre accade quando cominci ad approfondire, non è semplice e soprattutto univoca. Se l'argomento ti interessa mettiti comodo e prosegui nella lettura.
Nel seguito vedremo:
1) Cosa si intende per fotovoltaico da balcone;
2) Le procedure amministrative che ci attendono;
3) Le trappole: quali accorgimenti tecnici bisogna prevedere;
4) I costi da affrontare ed i ricavi;
5) Conclusioni: ne vale la pena?
1) Cosa si intende per fotovoltaico da balcone.
Cominicamo con il chiarire che, normativamente, la definizione di "fotovoltaico da balcone" NON esiste.
Facciamo chiarezza e mettiamoci d'accordo sulle definizioni.

Quello nella foto accanto è un impianto composto da moduli disposti a ridosso di una parete di una terrazza che potrebbe tranquillamente essere paragonata ad un grande balcone. Ma siamo tutti d'accordo che non si tratta di fotovoltaico da balcone.
Associamo infatti a questo termine un impianto composto da soli uno o due moduli fotovoltaici. Con le attuali potenze dei pannelli fotovoltaici in commercio (dai 350 ai 400 W) con due moduli raggiungiamo la massima potenza ammessa dalla normativa perché si possa parlare non di fotovoltaico da balcone ma di micro impianti. Ossia 800 W.
Esiste poi una particolare tipologia di micro impianti, chiamati Plug and Play (collega ed utilizza). Si tratta di sistemi composti normalmente da un solo modulo fotovoltaico poiché, in questo caso la potenza massima è limitata a soli 350 W.
 
2) Le procedure amministrative che ci attendono
Un piccolo impianto fotovoltaico è pur sempre un impianto elettrico e come tale portatore di una certa dose di rischio. Inoltre produce energia che, in una certa misura, finisce anche nella rete elettrica contribuendo a variare le condizioni della stessa (ovviamente se tali impianti fossero molto numerosi). Insomma la normativa elettrica non poteva certo trascurarli pur prevedendo per loro un percorso "semplificato".
Distinguiamo tra impianti con potenza massima fino a 350 W (Plug & Play) e impianti con potenza massima fino ad 800 W.
Chiariamo subito una questione importantissima: gli impianti P & P non possono essere installati dove è già presente un altro impianto fotovoltaico.
Per entrambi i tipi di impianto, se installati in condominio ed in posizione visibile (ad esempio sulla ringhiera di un balcone), potrebbe essere necessario richiedere una autorizzazione al condominio. Si potrebbe configurare infatti una "variazione di prospetto" con conseguente "pregiudizio" del decoro dello stesso.
Per entrambi i tipi di impianto è necessaria una comunicazione preventiva al gestore di rete, spesso e-distribuzione, prima della messa in servizio. Si tratta di una procedura abbastanza complessa che, per gli impianti dai 350 agli 800 W prevede anche l'invio dei seguenti documenti:
1) schema elettrico unifilare definitivo dell’impianto, con evidenza dei generatori, dei dispositivi di conversione statica, dei dispositivi generali e di sezionamento e le modalità di connessione dell’impianto alla rete di distribuzione, secondo le norme CEI applicabili; 
2) dichiarazione di conformità di eventuali dispositivi di conversione statica e di interfaccia installati;
3) dichiarazione di conformità dell’impianto alla regola dell’arte ai sensi delle vigenti leggi.
Quest'ultimo documento può essere rilasciato solo da un installatore  abilitato ai sensi del DM 37/2008 alla realizzazione di impianti elettrici.
Si comprende allora che gli impianti fotovoltaici composti da 2 moduli che si vedono spesso pubblicizzati installati su balconi, facciate e ringhiere devono essere realizzati solo da professionisti abilitati.
Ci sono quindi poche differenze, a livello documentale, tra questi impianti e quelli aventi potenza superiore ad 800 W.

3) Le trappole: quali accorgimenti tecnici bisogna prevedere
Abbiamo compreso che gli impianti dai 350 W agli 800 W sono in pratica dei normali impianti fotovoltaici. Nella loro realizzazione devono pertanto essere prese in considerazione tutte le normali regole tecniche che interessano questa tecnologia. Queste prescrizioni sono riportate nella norma CEI 0-21 e devono essere conosciute da chi realizza l'impianto.
Anche gli impianti P&P sono soggetti ad alcune prescizioni tecniche:
1) Devono essere predisposti in kit per il montaggio in autonomia attraverso sistemi di fissaggio e cablaggio sicuri ed a prova di errore;
2) Devono essere alimentati attraverso una presa dedicata e riconoscibile posta ad esempio sul balcone, laddove trova posto il modulo fotovoltaico;
3) La presa dedicata deve essere alimentata da una propria linea che parte dal quadro elettrico dell'abitazione dove trova posto anche l'interruttore magnetotermico differenziale dedicato alla protezione della linea stessa, della presa e del sistema fotovoltaico.

4) I costi da affrontare ed i ricavi
Da quanto visto al punto precedente si comprende che realizzare un micro impianto fotovoltaico comporta costi che vanno oltre l'acquisto del semplice materiale. Per i sistemi P&P ci si aggira su cifre nell'ordine dei 600,00 - 800,00 € sempre che sia possibile predisporre, con facilità, una linea indipendente dal quadro elettrico e che all'interno di quest'ultimo ci sia spazio a sufficienza per installare l'interruttore automatico dedicato.
Vediamo ora quale è la produzione annua di elettricità che ci può aspettare da un tale sistema.
Applicandolo su un balcone perfettamente orientato a sud il modulo fotovoltaico avrebbe una inclinazione di 90°. Questo favorisce di gran lunga la produzione invernale a discapito di quella estiva come si può vedere dalla immagine seguente:
Produzione a Bari per una inclinazione del modulo a 90°
Produzione a Bari di un modulo da 350 W installato sulla ringhiera di un balcone

In questo caso la produzione complessiva sarebbe di circa 345 kWh/anno con un minimo nel mese di giugno ed un massimo ad ottobre dove si toccherebbe una produzione di poco più di 1 kWh al giorno.
Con valori così bassi possiamo senz'altro pensare di consumare istantaneamente tutta l'energia prodotta e quindi, ipotizzando un costo dell'energia di circa 30 centesimi al kWh, di ottenere un risparmio annuo di circa 100,00 €.
Se il modulo si può installare in terrazza, senza ombre, grazie ad una struttura dedicata inclinata a 30° la produzione potrebbe aumentare come si vede nella immagine seguente:

Produzione a Bari di un modulo da 350 W installato su una struttura inclinata a 30°

In questo caso la produzione complessiva sale a circa 520 kWh/anno che, sempre nella ipotesi di un autoconsumo totale, garantirebbe circa 156,00 € all'anno.
In questo caso il picco di produzione si ha a Luglio con circa 2 kWh al giorno.

5) Conclusioni: ne vale la pena?
Nel paragrafo precedente abbiamo visto che i risparmi potrebbero variare da circa 100 a circa 150 € all'anno. Considerando un prezzo di acquisto ed installazione del sistema P&P di 700,00 € il ritorno di investimento potrebbe collocarsi tra i 4,5 ed i 7 anni. Con la detrazione fiscale al 50% ovviamente i tempi di ritorno si potrebbero dimezzare. A voi la scelta!

1 commento:

  1. Sono d'accordo con te.
    Hai utilizzato un linguaggio semplice chiaro e comprensibile a tutti.

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