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giovedì 12 ottobre 2023

Come scegliere il fornitore di energia

Domanda 1: quando termina il mercato tutelato dell'energia elettrica? Risposta 1: ad oggi, sabato 7 ottobre 2023, l'ultimo giorno per godere della vecchia tariffa è il 10 gennaio 2024. 
Dall'undici gennaio 2024 bisognerà aver scelto il nuovo fornitore di energia elettrica e sbarcare nel mercato libero (per maggiori informazioni qui il post), 
Domanda 2: come scelgo il nuovo fornitore? Ricevo molte richieste su quale sia il fornitore giusto (che vuol dire sempre e solo il più economico 😏) da scegliere per la propria energia elettrica.
Questo articolo ha lo scopo di fornire uno strumento utile alla scelta autonoma del fornitore.
Allora se ti interessa la risposta alla seconda domanda mettiti comodo e procediamo per gradi.
Un attimo però prima di iniziare: se sei una persona che preferisce più i video che leggere allora clicca qui. Si aprirà un video sul mio canale youtube che racconta le stesse cose!

mercoledì 11 gennaio 2023

Mercato libero e mercato prigioniero

La data della fine del mercato tutelato dell'energia elettrica ha sconvolto i sogni dei cittadini italiani pagatori di bollette per molti anni. Niente è più ballerino e fluttuante di questo fatidico giorno. Per tante volte decreti e leggi si sono avvicendenti per spostare sempre un poco più in là l'avvio dell'obbligo di aderire al mercato libero dell'energia da parte degli utenti privati. Ora, a meno di ulteriori rinvii, c'è tempo fino al 10 gennaio 2024 per fare la propria scelta e decidere tra quali braccia buttarsi.
Avevo promesso, alla fine dello scorso anno, su Facebook (benedetti strumenti social) un post sul mercato dell'energia. Eccolo qua!
Una precisazione: per inclinazione professionale e per esperienza scriverò di energia elettrica. Considerazioni analoghe valgono anche per il gas metano. 
Prima di tutto facciamo chiarezza sui termini. Fino ad alcuni anni fa c'era un solo venditore di energia elettrica il cui nome inizia con la E. Ma era proprietario anche della reti per trasportarla questa energia ed anche dei contatori per misurarla.
Con i decreti sulle liberalizzazioni dei primi anni duemila (in recepimento a direttive europee) si affermò che questa posizione di privilegio non era più accettabile!
Perché chi possiede le reti entra di forza e di fatto a casa dei clienti e dunque ispira quella fiducia che la familiarità sempre garantisce. Inoltre chi possiede le reti ed i contatori di misura sì presenta con il caschetto ed il cacciavite e dunque con quell'aura positiva che avvolge chi, lavorando, "si sporca le mani".
Il monopolista con la E cambiò nome e si stabilì che avrebbe continuato ad occuparsi solo di cose tecniche rinunciando a vendere energia.
Ma che fare con i milioni di consumatori (che bel termine) che avevano il contratto con questo soggetto? Da una costola dell'azienda nacque allora un'altra società che ereditò i vecchi contratti e che è quella con cui oggi la maggior parte di noi continua ad avere il rapporto di fornitura.
A questo punto si poteva dare spazio ai nuovi commercianti dell'energia, italiani ed esteri.
E così accanto al mercato del monopolista, chiamato, non a caso, di maggior tutela ne nacque uno parallelo fatto di altri venditori.
Ma chiamarlo mercato di non tutela (o non tutelato, che è lo stesso) pareva brutto ed allora si decise di chiamarlo libero. Sicché l'altro, il vecchio, doveva chiamarsi prigioniero. Da cui il titolo del post.
Libero è sembrato sicuramente rassicurante ed inneggiante alla fine di una tirannia: quella del monopolista!
Dal 10 gennaio 2024 saremo "costretti" a scegliere. Già, ma cosa?

lunedì 10 gennaio 2022

Le comunità energetiche

Il tempo del Coronavirus ci ha portato sicuramente dolore e perdita (umana, economica, sociale). Ma se volessimo trovare un aspetto positivo di questa incredibile vicenda potremmo probabilmente scorgerlo in una rinnovata voglia di fare comunità. 
Abbiamo tutti, negli occhi, le immagini di persone che si sono messe insieme per migliorare la vita di chi è più fragile, solo, sfortunato. Assistiamo ad un rinnovata esigenza di fare squadra consapevoli che (ovviamente, ma spesso si dimentica) "insieme" è più facile e produttivo affrontare le difficoltà.

giovedì 14 maggio 2020

Il salto delle 2 classi

Non questa!
Comincia a vedere la luce, nel decreto rilancio, la possibilità di migliorare l'efficienza energetica della propria abitazione "a costo zero". Questa frase significa che lo Stato riconosce sui lavori di "riqualificazione energetica" eseguiti la detrazione fiscale pari al 110% delle spese sostenute in 5 anni. 
Si può dunque ottenere un risparmio addirittura superiore al costo stesso delle opere. Interessante, no?
Se sei interessato clicca qui sotto e continua a leggere.