mercoledì 11 gennaio 2023

Mercato libero e mercato prigioniero

La data della fine del mercato tutelato dell'energia elettrica ha sconvolto i sogni dei cittadini italiani pagatori di bollette per molti anni. Niente è più ballerino e fluttuante di questo fatidico giorno. Per tante volte decreti e leggi si sono avvicendenti per spostare sempre un poco più in là l'avvio dell'obbligo di aderire al mercato libero dell'energia da parte degli utenti privati. Ora, a meno di ulteriori rinvii, c'è tempo fino al 10 gennaio 2024 per fare la propria scelta e decidere tra quali braccia buttarsi.
Avevo promesso, alla fine dello scorso anno, su Facebook (benedetti strumenti social) un post sul mercato dell'energia. Eccolo qua!
Una precisazione: per inclinazione professionale e per esperienza scriverò di energia elettrica. Considerazioni analoghe valgono anche per il gas metano. 
Prima di tutto facciamo chiarezza sui termini. Fino ad alcuni anni fa c'era un solo venditore di energia elettrica il cui nome inizia con la E. Ma era proprietario anche della reti per trasportarla questa energia ed anche dei contatori per misurarla.
Con i decreti sulle liberalizzazioni dei primi anni duemila (in recepimento a direttive europee) si affermò che questa posizione di privilegio non era più accettabile!
Perché chi possiede le reti entra di forza e di fatto a casa dei clienti e dunque ispira quella fiducia che la familiarità sempre garantisce. Inoltre chi possiede le reti ed i contatori di misura sì presenta con il caschetto ed il cacciavite e dunque con quell'aura positiva che avvolge chi, lavorando, "si sporca le mani".
Il monopolista con la E cambiò nome e si stabilì che avrebbe continuato ad occuparsi solo di cose tecniche rinunciando a vendere energia.
Ma che fare con i milioni di consumatori (che bel termine) che avevano il contratto con questo soggetto? Da una costola dell'azienda nacque allora un'altra società che ereditò i vecchi contratti e che è quella con cui oggi la maggior parte di noi continua ad avere il rapporto di fornitura.
A questo punto si poteva dare spazio ai nuovi commercianti dell'energia, italiani ed esteri.
E così accanto al mercato del monopolista, chiamato, non a caso, di maggior tutela ne nacque uno parallelo fatto di altri venditori.
Ma chiamarlo mercato di non tutela (o non tutelato, che è lo stesso) pareva brutto ed allora si decise di chiamarlo libero. Sicché l'altro, il vecchio, doveva chiamarsi prigioniero. Da cui il titolo del post.
Libero è sembrato sicuramente rassicurante ed inneggiante alla fine di una tirannia: quella del monopolista!
Dal 10 gennaio 2024 saremo "costretti" a scegliere. Già, ma cosa?
Dovremo scegliere chi ci deve vendere l'energia sotto forma di elettricità o metano.
Il problema è che se devo comprare un paio di scarpe io sono libero di scegliere da quale negoziante recarmi. E posso farlo a ragion veduta. Posso confrontare facilmente il modello, il colore, la morbidezza, come calzano. Tutti parametri a me familiari e di cui ho contezza. Ovviamente posso confrontare il prezzo. 
Con l'energia non è così semplice. Un chilowattora è un chilowattora. Un metro cubo è un metro cubo. Indipendentemente da chi me lo fornisce. Non è che il kWh di Tizio è più colorato di quello di Caio e non è che il metro cubo di un venditore e più performante di quello dell'altro. E dunque l'unico parametro di confronto che ho è il costo. 
E qui iniziano i dolori.
Confrontare i costi è molto complesso. Tutti noi (almeno chi paga le bollette) ha esperienza di come sia difficile orientarsi nel mare magnum delle offerte.
Tra l'altro i venditori di energia presenti nel nostro paese sono al momento oltre 400 e ciascuno di loro ha varie tipologie di proposte non facili da valutare. 
Se un venditore ti propone 3 ore al giorno gratis di energia, ad esempio, che ne è del costo delle altre 21 ore? E quanto dura l'offerta? O meglio cosa succederà al termine dei 12 mesi dell'offerta?

Poi non è facile orientarsi nella struttura del costo della bolletta. Una valutazione molto importante da fare è che il costo della materia energia influisce meno del 50% sul prezzo della bolletta (come si evince dall'immagine che riporta una bolletta da circa 71 € dove la materia energia vale meno di 33 €).
Questo ci fa comprendere che risparmiare qualche centesimo sul costo del kWh ha un impatto limitato sul valore dell'intera bolletta su cui incidono gli altri costi anche di natura diversa (vedi i 9 € sul canone TV). Questo risparmio è tanto più ininfluente sul complessivo quanto più basso è il consumo di energia dell'abitazione. Per esempio la bolletta riportata si riferisce al bimestre settembre ottobre 2019 per un consumo di 336 kWh. In questo caso scegliendo un'offerta che prevede un costo dell'energia più basso di 3 centesimi al kWh ottengo un risparmio di circa 10 € ossia di 60 € annui ossia 5 € al mese in media. Non sono fumatore ma mi dicono che sia il costo di un pacchetto di sigarette. Basta evitare di fumare un pacchetto di sigarette al mese o due colazioni al bar cappuccino e cornetto ed ecco ottenuto lo stesso risparmio (con migliori ricadute sulla salute).
Le cose cambiano ovviamente con il crescere dei consumi. In tal caso si "amplifica" il risparmio e può valere la pena navigare nel mare delle offerte.


Facciamo un esempio considerando un'abitazione molto energivora, avente un consumo annuo di energia elettrica di 7067 kWh (solo quello non essendoci il gas, si consideri che il consumo di energia elettrica di una famiglia italiana arriva ai 4000 kWh annui) e facciamo le seguenti ipotesi:
- ci riferiamo al comune di Palo del Colle in provincia di Bari (le offerte cambiano in funzione della      zona geografica)
- confrontiamo offerte a prezzo fisso nell'anno
- fornitura per abitazione tipologia residente
- potenza impegnata 6 kW
- consideriamo poi un consumo così distribuito nelle fasce orarie:
  F1 dal lunedi al venerdi dalle 08.00 alle 19.00:   2625 kWh
  F2 dal luned' al venerdì dalle 07.00 alle 08.00 e dalle 19.00 alle 23.00 e tutto il sabato:  2048 kWh
  F3 la domenica ed i festivi e dalle 23.00 alle 07.00 di mattina degli altri giorni: 2394 kWh

Vediamo ora i risultati sviluppati con il portale dell'energia di ARERA, l'autorità nazionale che si occupa dell'energia, delle reti e dell'ambiente:
1) le offerte con le caratteristiche da me richieste sono 323!
2) il fornitore di maggior tutela chiede 1.318,77 € annui
3) l'offerta più economica è di una società con sede a Cesena che produce energia da fonte rinnovabile ed il costo è di 1.185,96 € annui con un risparmio di circa 133 € annui (poco più di 10 € al mese di risparmio e, come si è visto, questo su un quantitativo considerevole di energia)
4) delle 323 offerte solo 12 sono più convenienti di quella di maggior tutela (e si tratta di poche decine di euro). Le restanti 310 offerte sono tutte più costose: si fa presto a dire che il libero mercato fa risparmiare. Quasi tutte le offerte più vantaggiose provengono da società con nomi sconosciuti al grande pubblico. Bisogna quindi "andarsele a cercare";
5) fino alla offerta numero 120 siamo in una spesa di 1.500 € annui;
6) dalla offerta numero 305 si abbatte il muro dei 1.700 € annui;
7) le ultime 3 offerte superano di gran lunga i 2.000 € annui (?)


Possiamo ora trarre alcune conclusioni:
a) a meno di consumi annui molto elevati, come il caso visto, i risparmi non sono molto significativi;
b) la maggioranza delle offerte sono più costose di quelle di maggior tutela, quindi "occhio";
c) visti i ridotti risparmi assume importanza il livello di servizio del fornitore di energia, chiarezza del contratto, accessibilità del Call Center, capacità nella soluzione dei reclami e così via;
d) è finito il tempo dei nostri avi che facevano il contratto "della luce" ed era per sempre! Le nuove dinamiche ci impongono continue verifiche e confronti tra fornitori, manco fossimo accaniti giocatori di borsa che monitorano l'andamento delle azioni per saltare sulla più promettente. Così il venditore che era più conveniente 6 mesi fa ora semplicemente non lo è più ed è stato superato in classifica di economicità da altri.

Comunque ci sarà modo di esaminare altri aspetti di questo tema man mano che la scadenza del 10 gennaio 2024 si avvicinerà. Per adesso vale la regola che le cose migliori da fare sono sempre le solite 2:
1) Autoprodurre la propria energia elettrica
2) Rendere più efficiente energeticamente la propria abitazione in modo da risparmiare kWh

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