lunedì 10 gennaio 2022

Le comunità energetiche

Il tempo del Coronavirus ci ha portato sicuramente dolore e perdita (umana, economica, sociale). Ma se volessimo trovare un aspetto positivo di questa incredibile vicenda potremmo probabilmente scorgerlo in una rinnovata voglia di fare comunità. 
Abbiamo tutti, negli occhi, le immagini di persone che si sono messe insieme per migliorare la vita di chi è più fragile, solo, sfortunato. Assistiamo ad un rinnovata esigenza di fare squadra consapevoli che (ovviamente, ma spesso si dimentica) "insieme" è più facile e produttivo affrontare le difficoltà.
Quasi premonitore di questi segnali era stato il decreto Milleproroghe del 28/02/2020 che tra le tante misure previste ne riporta una sicuramente destinata a cambiare il modo di autoprodurre l'energia elettrica.
Vediamo di cosa si tratta in modo molto semplificato (i tecnicismi inseriti nella norma sono tanti secondo l'italico costume di complicare più del necessario le cose).
Fin da quando, agli inizi degli anni duemila, è stato possibile produrre in proprio 
l'energia elettrica, in particolare con il fotovoltaico, una cosa è apparsa subito chiara: ad ogni impianto è possibile allacciare un unico contatore o, come si dice più propriamente, un unico punto di prelievo. 
Questo vincolo ha reso molto difficile installare impianti fotovoltaici su stabili condominiali.
Un condominio è spesso composto da molte unità immobiliari distribuite su più piani. Ad esempio un palazzo di 4 piani con due appartamenti per piano ha otto famiglie potenzialmente interessate ad abbattere i propri consumi elettrici ma una superficie disponibile sul tetto magari di soli 200 metri quadri.


Inoltre lo spazio sul lastrico solare è a volte non tutto sfruttabile a causa di ombreggiamenti ed ostacoli (canne fumarie, lucernari, condizionatori, antenne).
Il legislatore era già intervenuto qualche anno fa sulla possibilità, per il singolo condomino, di installare un impianto fotovoltaico per il proprio personale utilizzo semplificando molto le necessarie autorizzazioni.
In pratica se:
1) non si danneggia il decoro del condominio;
2) non si impedisce agli altri condomini lo stesso godimento della cosa comune,
è possibile installare un impianto fotovoltaico sul lastrico solare mediante una semplice comunicazione preventiva agli altri condomini.
Il problema è il secondo punto. Infatti se è relativamente semplice realizzare un impianto senza ledere il decoro dello stabile utilizzando gli opportuni accorgimenti non è cosi facile dare a tutti la possibilità di utilizzare 20, 30 metri quadri di spazio nelle stesse condizioni.
Nella mia esperienza lavorativa ho realizzato alcuni impianti su lastrici condominiali a servizio di singole abitazioni ma questo è stato reso possibile solo da particolari condizioni del sito e soprattutto grazie alle capacità "diplomatiche" dei diretti interessati che si sono comportati da "eroi" estremamente motivati a portare in porto il loro desiderio di indipendenza energetica.
Con questo provvedimento il governo italiano, in realtà anticipando quanto richiesto dalla Direttiva del Parlamento Europeo dell' 11 dicembre 2018 sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, ha permesso un'autentica rivoluzione nel campo dell'autoproduzione di energia elettrica da fonte rinnovabile.
Sarà ora possibile realizzare un unico impianto fotovoltaico a servizio di comunità di cittadini, come appunto i condomini di uno stabile.
Ci si può mettere insieme e suddividere le spese di installazione, manutenzione e gestione per godere ognuno della cosa comune.
Dal punto di vista tecnico questo assetto impiantistico è l'ideale per sfruttare al massimo l'energia prodotta dall'impianto minimizzando il tempo di ritorno dell'investimento. Se infatti è vero che un impianto fotovoltaico, specie con batterie, produce per tutto il giorno, non è altrettanto vero che il singolo cittadino consumi energia lungo tutto l'arco della giornata. Alcune persone vanno al lavoro di mattina, alcuni sono fuori fino alla sera, altri utilizzano la casa con più continuità o maggiormente nelle ore della mattina (chi è a casa la mattina mette in funzione la lavatrice o usa l'aspirapolvere e cosi via). Grazie a questa naturale "non contemporaneità" nell'uso dell'energia che viene invece spalmato lungo tutto l'arco della giornata (questo è tanto più vero al crescere del numero dei condomini e della varietà degli abitanti dello stabile) sarà possibile fare salire le percentuali di autoconsumo a valori molto più alti rispetto al 25 - 30 % che caratterizza gli impianti fotovoltaici individuali senza batterie di accumulo (a meno che non si viva in case monobolletta o MySunnyHouse, ma questa è un'altra storia).
Insomma, il mondo delle energie rinnovabili è in continua trasformazione.
L'unica cosa certa è che "insieme" è tutto più facile.

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