giovedì 5 maggio 2022

Elettricista contro Termo-idraulico

In principio esistevano l'elettricista e l'idraulico. Sul cantiere si ignoravano per tutto il tempo sereni nella propria attività. Come binari paralleli procedevano verso la comune meta (la consegna al committente degli impianti dell'abitazione) senza però mai incontrarsi e confrontarsi.
Erano consapevoli però che il momento dello scontro sarebbe comunque arrivato. Era inevitabile come il sorgere del sole. Ci sarebbe stato un momento nel dispiegarsi delle attività di cantiere in cui il lavoro dei due si sarebbe incrociato.
Era l'unico momento di contatto tra i due mondi, quello elettrico e quello termoidraulico: la decisione su chi doveva scegliere, acquistare e collegare il cronotermostato di casa.
Cronotermostato "connesso" Bticino
Elettricista:
"è un elemento di comando e controllo dell'impianto termico, la normativa lo impone parlando di impianti termici. Non è il mio campo. So solo che può essere a batterie o alimentato da rete. Può avere più "fili". D'altra parte non conosco l'impianto termico, come avrei mai potuto prevederlo?"
Termoidraulico: "naturalmente si tratta di un componente elettrico. Deve essere armonizzato con la serie civile scelta per realizzare l'impianto elettrico della casa per ovvi motivi estetici. Non ho mai parlato con nessuno dell'impianto elettrico in fase di offerta. Come avrei mai potuto prevederlo? D'altra parte non posso, per normativa, certificare impianti che non siano termoidraulici e dunque la parte elettrica non mi compete."
Le cose peggiorarono con l'avvento dei climatizzatori ad espansione diretta. Queste macchine sono dotate di unità esterna ed unità interna le quali, oltre che con i collegamenti per il gas refrigerante, devono anche essere connesse tra loro elettricamente. Già, ma con che tipo di conduttori e con quanti fili? E l'alimentazione va portata alla sola macchina esterna o ad entrambe? E la sezione dei conduttori? Dipende dall'assorbimento delle macchine. Ma l'elettricista spesso in sede di offerta nemmeno sa se verranno installati dei climatizzatori. Figurarsi se conosce marca e modello.
Ed i conflitti aumentarono.
Poi è arrivata l'era degli "impianti integrati". Si chiamano così proprio perché sono tutt'uno e si parlano tra loro.
Quelli che sono rimasti a non parlare tra loro sono proprio l'elettricista ed il termoidraulico di una volta.
Che poi sono la maggioranza degli artigiani.
In queste condizioni impianti moderni non sono nemmeno proponibili a meno che non siano realizzati da imprese specializzate che operano normalmente su impianti complessi anche in ambito commerciale o industriale.
La terza via, per il proprietario di casa, è quella di affidarsi ad integratori di sistema. Ossia all'omino grigio che fa da pacere a quello rosso (l'elettricista) ed a quello blu (il termoidraulico) nella foto di copertina.
L'integratore di Sistema è una figura nuova in ambito residenziale. E' diffusa da tempo in altri ambiti. Deve conoscere gli impianti elettrici e termotecnici. Ma anche le energie rinnovabili, soprattutto il fotovoltaico, per integrarle al meglio nell'abitazione massimizzando l'autoconsumo. Deve poi saper parlare anche con il tecnico edile per definire con lui carichi termici e spazi tecnici, questi ultimi sempre più importanti ma rari nelle moderne abitazioni. Direi che spesso gli spazi tecnici oggi orientano le scelte impiantistiche più che tanti altri fattori.
Deve avere conoscenza nel campo delle reti perché molte tecnologie presenti in casa sono gestibili e monitorabili a distanza tramite internet.
Deve saper comunicare con i committenti durante tutto il processo di sviluppo del cantiere per comprendere le loro esigenze e tradurle in soluzioni tecnologiche.
Insomma l'integratore di sistema è un facilitatore del processo di comunicazione tra macchine e persone.
E' il mio lavoro!

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