Su questo blog scrivo di abitazioni dotate del solo vettore energetico elettrico.
Questo vuol dire che non è presente il metano. E dunque non c'è la bolletta del gas.
Diceva Henry Ford (celebre proprietario delle industrie automobilistiche Ford): "quello che non c'è non si rompe". Che nel nostro caso potremmo declinare come: "quello che non c'è non da noia".
Già, ma quali sono i reali vantaggi di una soluzione del genere, ammesso che ve ne siano.
D'altra parte da decenni il gas metano ci fa compagnia nelle nostre abitazioni e non mancano esempi di ulteriori sviluppi nell'utilizzo di questo combustibile. Si parla ad esempio di convertire centrali elettriche a carbone in centrali a gas metano, si incentivano le automobili a metano e la stessa unione europea investe in gasdotti (si pensi al TAP in Puglia).
Dal 1° luglio 2019 inoltre, per fare un esempio, l'Arera, che è l'autorità che in Italia si occupa, tra le altre cose, di stabilire i prezzi di energia elettrica e gas metano ha fissato un aumento del costo dell'elettricità dell' 1,9% ed una riduzione di quello del gas del 6,9 %. E dunque come si vede l'elettricità sale ed il metano scende: come fossimo in borsa. Ed, in effetti, così è dato che il costo dell'energia viene stabilito proprio con meccanismi simili a quello che caratterizza qualunque altro bene.
Le nuove costruzioni, almeno al sud, dove la componente raffrescamento è preponderante, stanno nascendo quasi tutte con la sola bolletta elettrica. Questo anche perché l'utilizzo della pompa di calore consente di conseguire gli obiettivi di efficienza energetica imposti dalla normativa vigente
E se la costruzione è esistente che si fa? Nessuno obbliga il cittadino a mettere mano al portafoglio ed a cambiare i propri impianti per passare alla monobolletta.
In effetti nessuno può obbligare, ma incentivare si.
I meccanismi premianti come le detrazioni fiscali per efficientamento energetico (ecobonus) o il conto termico sono nate proprio per stimolare il cittadino a virare verso il vettore energetico elettrico.
Risparmiare il 65% dell'investimento o avere un contributo in denaro (conto termico) è davvero una bella facilitazione.
Si, ma si potrebbe obiettare che se non faccio niente non spendo niente (vecchia regola per risparmiare sempre attuale)!
Ed allora vediamo quali possono essere le ragioni per passare ad una abitazione monobolletta (o come piace dire al sottoscritto una #MySunnyHouse).
1) evitare un costo fisso;
Qui a fianco si vede la composizione percentuale della spesa per la fornitura di gas naturale per un utente tipo per il IV trimestre 2019. E' esperienza comune che le bollette dell'energia abbiano ormai una componente energia paragonabile se non inferiore a quella "non energia". Nel caso a fianco, ad esempio, la spesa per la materia gas naturale è solo del 37,2% mentre le imposte ammontano a circa il 38,6 %. Si può dire che questa constatazione è quella che maggiormente "irrita" il cittadino che magari si adopera per conseguire un risparmio e poi vede i propri sforzi vanificati da questa circostanza. Ovviamente questo vale sia per la materia metano che per quella elettrica.
E' come per il pellet. Se passo ad una caldaia a pellet io non posso farmelo da me. Ed allora, se il suo costo o la sua iva aumentano, non posso difendermi in nessun modo. Con l'elettricità è diverso: posso decidere di produrla in autonomia grazie al fotovoltaico (ed in minore misura al micro eolico). Addirittura posso conservarla in accumuli a batteria (e dopodomani ad idrogeno) per consumarla quando serve. E questo anche se vivo in condominio. Ho dunque in mano le leve per contrastare un aumento del "combustibile" arrivando in molti casi ad azzerare quasi i prelievi dalla rete pubblica.
Ma è logico che se una bolletta non la ricevo affatto ho risolto alla radice il problema!
E' come per il pellet. Se passo ad una caldaia a pellet io non posso farmelo da me. Ed allora, se il suo costo o la sua iva aumentano, non posso difendermi in nessun modo. Con l'elettricità è diverso: posso decidere di produrla in autonomia grazie al fotovoltaico (ed in minore misura al micro eolico). Addirittura posso conservarla in accumuli a batteria (e dopodomani ad idrogeno) per consumarla quando serve. E questo anche se vivo in condominio. Ho dunque in mano le leve per contrastare un aumento del "combustibile" arrivando in molti casi ad azzerare quasi i prelievi dalla rete pubblica.
Ma è logico che se una bolletta non la ricevo affatto ho risolto alla radice il problema!
2) avere una leva per agire personalmente sulla riduzione dei costi grazie al fotovoltaico;
Faccio un'affermazione "destabilizzante": ci crediate o meno si può fare un'abitazione monobolletta anche usando il solo metano!
Ebbene si! Esistono apparecchi, chiamati cogeneratori che, utilizzando il metano possono produrre energia elettrica e calore. Si può usare tale energia elettrica, in abbinamento ad accumulatori al Litio, per alimentare i carichi elettrici dell'abitazione. Le automobili poi esistono anche a metano e dunque avrei risolto anche il problema della mobilità.
Anche in questo caso si elimina una bolletta e dunque i costi "non energetici" ad essa associati. E dunque abbiamo rispettato quanto riportato al punto 1.
Il fatto è che, al di là delle difficoltà tecnologiche ed autorizzative il cittadino non ha le leve per difendersi negli anni dall'aumento del prezzo del combustibile utilizzato. Io il gas non posso farlo da me (a meno che non viva in campagna ed abbia un centinaio di bovini e possa produrre biometano, ma questo non è generalizzabile).
3) conseguire una maggiore sicurezza in casa grazie alla eliminazione di un pericolo;
I fatti recenti ma anche tanti esempi di cronaca dimostrano che il gas (in bombole o da rete) è un pericolo. Il pericolo è qualcosa di oggettivo: sta lì non lo tocca nessuno. Ed aspetta.
Ad ogni pericolo si associa un rischio ad esso relativo. Questo rischio ha una grandezza che dipende dal prodotto tra:
Ad ogni pericolo si associa un rischio ad esso relativo. Questo rischio ha una grandezza che dipende dal prodotto tra:
- la probabilità che si verifichi un evento nefasto (lo scoppio): magari questa è piccola;
- l'entità del danno provocato dall'evento dannoso: e questa è sempre molto grande perché il gas metano quando esplode fa disastri.
Ecco quindi che il rischio associato al pericolo gas è sempre considerevole anche se gli impianti sono ben eseguiti.
La cosa migliore è eliminare il pericolo!
4) aumentare la classe energetica della propria abitazione e dunque il suo valore;
Rendere la propria abitazione monobolletta, in occasione di una ristrutturazione ed in abbinamento ad un impianto fotovoltaico, concorre a farne aumentare la sua classe energetica ossia quella lettera che da un'idea del consumo energetico annuo. Secondo diversi studi il passaggio di una classe energetica determina un aumento del prezzo dell'immobile da 100 a 200 €/mq.
5) semplificarsi la vita;
Meno bollette ho da pagare maggior tempo ho da dedicare ad altro, per dire un'ovvietà. Al di là di questa banale osservazione che da sola basterebbe a giustificare questo quinto punto c'è anche da dire che un'abitazione monobolletta (specie se MySunnyHouse) è per sua natura intrinsecamente più tecnologica di una casa tradizionale. Dispone normalmente di una domotica almeno di base (installata per ottimizzare i consumi energetici) che concorre al benessere ed al comfort degli abitanti.
Penso che questi cinque punti possano costituire la base su cui riflettere in occasione di una ristrutturazione edilizia (insieme ad altro come la possibilità di coibentare l'abitazione) fermo restando, a mio parere, la necessità di avvalersi di tecnici e maestranze qualificate e con esperienza che sappiano tradurre questi idee in fatti concreti.
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