Ho iniziato a lavorare nel 1992 nel
campo della automazione industriale. Mi occupavo di progettare la parte
elettrica delle macchine per la produzione di manufatti metallici.
Sicuramente è stata un'esperienza molto formativa.
In quegli anni si cominciava a
diffondere anche la cultura della progettazione impiantistica elettrica e
termica grazie anche a leggi sull'efficienza energetica (la legge n. 10 del
1991) e sulla sicurezza degli impianti (la legge n. 46 del 1990).

Ricordo ancora quando venne a trovarmi
a casa (il mio ufficio dell'epoca) il primo gruppo di elettricisti che, proprio
a seguito della entrata in vigore della legge 46/90, necessitava di consulenza
sugli impianti elettrici.
Pochi anni dopo, nel 1994, fu
l'emanazione della legge 626 che mi diede l'occasione e l'opportunità di
ampliare le mie competenze ed esperienze nel campo più ampio della sicurezza
nei luoghi di lavoro. Il mondo della sicurezza è molto vasto e pervasivo. Non
c'è ambito della tecnica che non ne sia interessato. Dalla automazione, con la
sicurezza delle macchine, agli impianti elettrici e termici civili ed
industriali. Secondo me la mentalità orientata alla sicurezza fa parte degli
utensili di base del progettista moderno, come l'uso del computer per il
disegno o per i calcoli.
Con il primo decennio degli anni 2000
ho iniziato ad occuparmi in maggior misura di temi energetici complice il
grande sviluppo del fotovoltaico e delle agevolazioni fiscali per
l'efficientamento delle abitazioni. Oggi gran parte del mio lavoro si svolge in
ambito residenziale dove, memore delle mie prime esperienze di automazione, ho
iniziato, dal 2011, ad occuparmi anche di domotica professionale.
Mi definisco un consulente energetico
per esperienza maturata sul campo.
Oggi esistono percorsi formativi per
imparare a fare questo mestiere, sia di tipo scolastico- accademico che promossi da aziende
operanti nel settore della riqualificazione energetica. Queste ultime, in
particolare, mirano a formare essenzialmente figure "commerciali",
addestrate ad entrare nelle abitazioni per proporre soluzioni standard spesso
legate a contratti di fornitura energetica.
Secondo me il limite di queste
proposte sta proprio nella mancanza di una visione "grandangolare" e
tecnica che solo l'esperienza di cantiere può dare ed anche l'essere legati
rigidamente ad un "oggetto da vendere" per forza. Purtroppo
spesso non è quello che serve al cliente.
Dopo questa, a mio parere necessaria,
introduzione finalmente dico quello che praticamente faccio:
1) Consulenza energetica: consiste
nell'effettuare un sopralluogo presso l'abitazione del cliente (che può essere
in fase di costruzione o da ristrutturare) per valutare con lui quelle che sono
le sue necessità e cosa sia effettivamente necessario per soddisfarle. Il mio
intervento può anche esaurirsi qui o può proseguire alle fasi successive.
2) Progetto esecutivo: questa fase
segue quella della consulenza e prevede la redazione di un progetto esecutivo
elettrico e termico da fornire alle maestranze di fiducia del committente o già
presenti in cantiere per conseguire gli obiettivi stabiliti nella fase di
consulenza. Parte fondamentale di questa fase è la redazione di un computo metrico necessario per dare l'opportunità al cliente di selezionare l'offerta più vantaggiosa tra più imprese su una base comune di valutazione. Spesso questo modus operandi è molto apprezzato dalle stesse imprese.
3) Realizzazione degli interventi
"chiavi in mano": questa fase può essere alternativa alla seconda o
seguirla. Può prevedere la sola fornitura dei materiali o anche la loro
installazione attraverso imprese partner. E' richiesta da committenti che non hanno "il parente" o l'impresa di fiducia o che necessitano di delegare le responsabilità e gli impegni il più possibile per mancanza di tempo o di competenze gestionali.