sabato 30 gennaio 2021

Il fotovoltaico al 110% e la cessione dell'energia

In questo articolo vedremo quale cambiamento ha richiesto il Superbonus al 110% nella remunerazione della energia elettrica immessa in rete dal proprio impianto fotovoltaico. Si tratta si un articolo abbastanza tecnico quindi se siete interessati mettetevi comodi ed armatevi di pazienza.
Mi occupo di fotovoltaico fin dalla prima ora che, al di la di sperimentazioni su questa tecnologia avviate negli anni 90 del secolo scorso e di esperienze nel campo aerospaziale, gli addetti ai lavori fanno coincidere con l'era degli incentivi in conto energia, dal 2006 in poi. Da allora, acqua ne è passata sotto i ponti. Il conto energia si è concluso nell'estate del 2013 e da allora, dopo una iniziale flessione durata un paio d'anni, il fotovoltaico ha ripreso a camminare sulle proprie gambe ed ultimamente, direi, a correre.
I motivi di questo rinnovato sviluppo sono, a mio parere, sostanzialmente 3:
1) la crescita dei consumi elettrici guidata dalle abitazioni NO GAS (ed oggi NZEB-vedi qui) e dalla mobilità elettrica;
2) il crollo dei prezzi dei moduli fotovoltaici (essenzialmente solo di questi, il costo degli altri componenti è rimasto sostanzialmente lo stesso);
3) la possibilità di detrarre fiscalmente la spesa di acquisto. Ieri solo al 50% (ed è già tanto specie con la possibilità della cessione del credito o dello sconto in fattura) ed oggi addirittura al 110% (se l'intervento è realizzato insieme ad un intervento trainante).
In merito a quest'ultimo punto, come è ormai noto ai lettori di questo blog, l’articolo 119 del decreto-legge 34/20 prevede, tra l’altro:
- al comma 5 la detrazione con aliquota suddetta per la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici o l'ampliamento di esistenti con determinati massimali di spesa;
- al comma 6, che il Superbonus è riconosciuto anche per l’installazione contestuale o successiva di sistemi di accumulo integrati negli impianti fotovoltaici agevolati con il Superbonus, sempre con determinati massimali di spesa;
- al comma 7, che il Superbonus di cui ai predetti commi 5 e 6 è subordinato alla cessione in favore del Gestore dei Servizi Energetici S.p.A. (di seguito: GSE), dell’energia elettrica non autoconsumata in sito.....
Quest'ultimo punto rappresenta una grossa novità (almeno nel campo degli impianti residenziali). 
Infatti fin dalla nascita del fotovoltaico "di massa" ed ancora oggi è sempre stato possibile sottoscrivere una convenzione con lo Stato di valorizzazione dell'energia elettrica denominata di "Scambio sul Posto". Mediante questo meccanismo il GSE accredita al proprietario dell'impianto, con cadenza semestrale, una somma che costituisce, per così dire, un ristorno per l'energia pagata in bolletta per i consumi notturni o dei giorni nuvolosi. Questo ovviamente fino alla concorrenza della energia immessa in rete nei periodi di produzione con assenza o bassi consumi.
Questa convenzione ha durata annuale con rinnovo tacito e remunera l'energia con un prezzo che si determina in base ad una complicata formula ma che orientativamente oscilla tra i 7 ed i 10 centesimi a kWh in funzione del prezzo di mercato dell'energia e di altri parametri che considerano gli oneri di trasporto, dispacciamento e generali di sistema che vengono comunque restituiti all'utente dello scambio.
Il comma 7 prima citato prevede invece che l'energia prodotta e non autoconsumata venga ceduta al GSE mediante il meccanismo denominato di Ritiro Dedicato. In pratica il proprietario dell'impianto vende l'energia prodotta dal proprio impianto e non autoconsumata al Gestore dei Servizi Energetici che si occupa di ritirarla e pagarla. Si tratta di una vera e propria vendita e quindi non prevede la restituzione dei vari oneri gravanti sul costo dell'energia. Per questo motivo il prezzo riconosciuto è più basso. Inoltre come qualsiasi atto commerciale deve sottostare alle regole del mercato: se il bene è molto disponibile costa di meno. Il contrario se scarseggia. Inoltre il prezzo è più alto quando l'energia serve di più ossia nelle ore diurne dei giorni feriali. Costa di meno la notte dei mesi estivi (poca richiesta con grande produzione, siamo in estate). I prezzi di vendita variano dunque con l'orario e con la stagione. Come se si giocasse in borsa il prezzo varia con le condizioni di mercato. Ovviamente varia anche a seconda della zona geografica in funzione di molteplici parametri.
Facciamo degli esempi basati sui prezzi zonali mensili per il 2020.
- il prezzo minimo di vendita per il sud è stato a maggio la domenica: meno di 1,5 centesimi a kWh (!);
- il prezzo massimo di vendita al sud è stato dalle 7 alle 8 di mattina e dalle 19 alle 23 dei dicembre: circa 5,5 centesimi a kWh.
Faccio notare che un impianto fotovoltaico produce il 75% della sua intera produzione annua da metà aprile a metà settembre. Quando l'energia la pagano di meno. Perché vale di meno. In un bilancio annuo dunque dobbiamo aspettarci un prezzo di remunerazione della energia ceduta al GSE più vicino ai valori minimi che a quelli massimi.
Per concludere alcune considerazioni:
1) la Deliberazione del 22 dicembre 2020 di ARERA (l'Autorità di Regolazione per Energia Reti ed Ambiente) ha stabilito che la convenzione di Ritiro Dedicato tra cittadino e GSE non sarà annuale ma avrà durata quinquennale (in sintonia con la durata della detrazione da Superbonus;
2) dato il basso prezzo di vendita dell'energia ha molto senso autoconsumarla magari attraverso l'utilizzo di batterie ed il ricorso al NO GAS ed alla mobilità elettrica.
A proposito.
Non è ancora finita. 
Questo interessa chi è già possessore di un impianto fotovoltaico. 
La misura del contributo in conto Scambio sul Posto (vecchio impianto) e quella per il Ritiro Dedicato(nuovo impianto) sono effettuate sullo stesso contatore di energia elettrica. Ma non possono coesistere (per motivi tecnici). Ed allora?
La stessa deliberazione di ARERA prima citata ha demandato a Terna (il gestore della Rete Elettrica Nazionale) di provvedere alla soluzione.
Staremo a vedere.
Intanto forse con questo mio post ho dato un'idea, a chi non è del settore, di quanto studio ed approfondimento sia necessario ai tecnici che operano "dietro le quinte" perché si possa poi realizzare il "tutto gratis".
Scusate il sassolino nella scarpa! 

Nessun commento:

Posta un commento

Cosa ne pensi?