lunedì 16 dicembre 2019

Lo sconto immediato in fattura: nemmeno ne parlo

Dice: "tu hai un blog sulle energie rinnovabili e l'efficienza energetica e non scrivi nulla sullo sconto immediato in fattura?"
I fatti:
  1. dal 01 luglio 2019 è data facoltà alle imprese che effettuano interventi di efficientamento energetico (cosiddetto Ecobonus) o di ristrutturazione edilizia (cosiddetto Bonus Casa) di concedere al cliente che ne faccia richiesta (ovviamente quasi tutti) un corposo sconto in fattura immediato;
  2. l'impresa o l'artigiano emettono la totale fattura. Ma il cliente ne paga la metà (nel caso di interventi che ricadono nel Bonus Casa o nell'alveo delle detrazioni di riqualificazione energetica con aliquota al 50 %) o addirittura solo il 35 % nel caso di interventi afferenti al campo della riqualificazione energetica con aliquota al 65 %;
  3. l'impresa recupera la differenza in comode rate annuali non pagando tasse (nelle varie loro espressioni);
  4. massimo giubilo per il cliente (e solo per lui ovviamente);
  5. grida di dolore invece da parte delle micro imprese e degli artigiani incapaci di avere una capienza fiscale così alta da fronteggiare questo meccanismo per più di qualche commessa;
  6. giubilo pari a quello del cliente per le grandi aziende (le chiamano utility) che un tempo erano monopolisti dell'energia ed ora vendono di tutto al cliente finale (dalle caldaie al fotovoltaico, dai piani cottura alle lampadine Led) approfittando della loro forza finanziaria e delle loro capillare presenza sul territorio. Capaci, loro si, di approfittare di questa opportunità offerta dalla legge;
  7. fase di riflessione generale espressa in varie forme: non è che secondo universale ed atavico costume si sta togliendo ai poveri per dare ai ricchi?
  8. Ah, si è vero;
  9. Dietro front (questo mentre i ricchi si erano organizzati ed i poveri stavano capendo come farlo);
  10. Ultimo atto: lo sconto immediato in fattura vale fino al 31/12/2019. Poi sembra varrà solo per interventi su condomini di importo superiore ai 200.000 €.
Conclusioni:
  • ma chi prende le decisioni lassù ha un minimo di capacità di programmazione? Ha una minima idea di come è fatto il paese che governa?
  • una disposizione legislativa, tra l'altro così impattante sul nostro sistema economico, può mai durare 5 mesi?
  • questa isteria legislativa quale contributo può dare a chi deve dare lavoro (cittadini ed imprese)?
  • queste esperienze insegnano a sedersi sulla riva del fiume senza fare niente aspettando che.....
Per questo io nemmeno ne parlo!

domenica 15 dicembre 2019

Perchè la monobolletta? Ecco 5 motivi!

Su questo blog scrivo di abitazioni dotate del solo vettore energetico elettrico.
Questo vuol dire che non è presente il metano. E dunque non c'è la bolletta del gas.
Diceva Henry Ford (celebre proprietario delle industrie automobilistiche Ford): "quello che non c'è non si rompe". Che nel nostro caso potremmo declinare come: "quello che non c'è non da noia".
Già, ma quali sono i reali vantaggi di una soluzione del genere, ammesso che ve ne siano.
D'altra parte da decenni il gas metano ci fa compagnia nelle nostre abitazioni e non mancano esempi di ulteriori sviluppi nell'utilizzo di questo combustibile. Si parla ad esempio di convertire centrali elettriche a carbone in centrali a gas metano, si incentivano le automobili a metano e la stessa unione europea investe in gasdotti (si pensi al TAP in Puglia).